un pò di balsamo, un pò di miele, resina e
laudano, pistacchi e mandorle."
(Gn.43,11)
Il Pistacchio e' un arbusto alto pochi metri, ma con radici molto profonde e un tronco
nodoso che trova il suo ambiente più favorevole su rocce laviche, proibitive per qualsiasi altro tipo di vegetazione; affiorando in superficie, infatti, le rocce creano nel terreno degli ostacoli alla meccanizzazione di ogni pratica culturale
indispensabile. La coltivazione dei pistacchi e’molto impegnativa e faticosa. Le piante
fruttificano solo una volta ogni due anni e i frutti vengono raccolti a mano, uno ad uno, tenendosi
in equilibrio fra massi di lava nera e sacchi di tela legati al collo.
Ed è proprio a Bronte, forse per il magico e raro intreccio tra la pianta e il terreno lavico ricco di sali minerali, o forse per il sole e l’aria speciali di questo lembo di Sicilia, che il Pistacchio cresce rigoglioso, qui più che altrove, regalandoci frutti preziosi, color verde brillante, profumati.
Ed è proprio a Bronte, forse per il magico e raro intreccio tra la pianta e il terreno lavico ricco di sali minerali, o forse per il sole e l’aria speciali di questo lembo di Sicilia, che il Pistacchio cresce rigoglioso, qui più che altrove, regalandoci frutti preziosi, color verde brillante, profumati.
INGREDIENTI: ( x 4 persone)
350 gr spaghetti di farro (o integrali)
200 gr ricotta fresca di pecora (o vaccina)
100 gr pistacchi di Bronte non salati
3 cucchiai parmigiano grattuggiato
2 cucchiai olio extra-vergine di oliva
sale
pepe
noce moscata
Cuocere gli spaghetti in acqua salata; nel frattempo tritare finemente i pistacchi, unire la ricotta, parmigiano, olio, sale, pepe e noce moscata, aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta fino a rendere cremoso il condimento. Scolare la pasta, mescolare bene e servire subito.