Mi piace pensare al cibo come a una sorta di poesia.
Tutto il cibo. Quello che ci dona la natura, spontaneamente, come un frutto succoso, un germoglio pieno di vita o un seme, ricco di speranza. Ma anche a quello elaborato, preparato e cucinato con alchemici ingredienti fino a creare un piatto gustoso, bello, profumato. Buono.
Perchè in fondo, per comporre una poesia, ci vuole estro, armonia, equilibrio, sapienza. Un'arte insomma.
E il cibo lo è.
Il cucinarlo lo è.
Cucinare e mangiare è per me fonte di ispirazione, una ricerca, una melodia. Come il rumore dell'oceano d'Irlanda che si infrange sulle sue scogliere, come il magico mistero dentro gli occhi di un gatto, come l'inebriante aroma del caffè tostato.
Di un bicchiere di vino pregiato.
Di un bicchiere di vino pregiato.